Allegoria della musica, 1630 – 1634

 

Galleria Nazionale di Arte Antica a Palazzo Barberini
Giovanni Lanfranco (Parma 1582 – Roma 1647)
Allegoria della musica, 1630 – 1634
Oil on canvas / olio su tela

Il dipinto venne eseguito per Marco Marazzoli, musicista della cerchia Barberini, noto per il suo virtuosismo nel suonare l’arpa. Lanfranco, suo amico, ne celebra la fama raffigurando in primo piano proprio la grande arpa Barberini, suonata da una fanciulla in veste di Venere, che sembra accompagnare le note con il canto della bocca dischiusa. Lo sfondo appare volutamente teatrale con la grande tenda rossa drappeggiata, contrapposta al blu cangiante della veste che scopre quasi interamente il corpo candido. Due amorini partecipano alla scena leggendo lo spartito musicale. L’opera è un esempio particolarmente suggestivo di pittura barocca, coinvolgente e poetica, volta a sorprendere e attrarre lo spettatore. L’arpa, dipinta a grandezza naturale, riprende la famosa arpa Barberini, uno strumento raro e raffinato risalente ai primi del Seicento, arricchito da preziosi intagli dorati e dallo stemma della famiglia con le api. Oggi l’arpa è esposta proprio nella sala dedicata alla Pittura emiliana, vicino al quadro di Lanfranco per permettere al visitatore di confrontare in un colpo d’occhio lo strumento dipinto e quello vero misurando così la perfezione della raffigurazione e immaginando il prestigio riconosciuto allora a questo oggetto.

Testo di Anna Lo Bianco

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