La Luce Barocca: Sostanza Effimera Permanente

ADRIANO-CAPUTOProgetto a cura dell’architetto Adriano Caputo e dello staff STUDIOILLUMINA Roma

La luce è componente rilevante in un luogo di eccezionale valore storico ed artistico come Palazzo Barberini. Lo studio della luce della Sala Pietro da Cortona ha preso in esame i concetti barocchi “forma-luce” e “forma-colore” che erano già al centro del dibattito ai tempi di Caravaggio che ne aveva fatto il punto focale della sua pittura come strumento di evocazione. L’originalità della luce barocca consiste nell’uso della luce per affermare la pienezza delle forme e dei volumi, ma anche per drammatizzare i temi ritratti. L’analogia dell’espediente barocco della luce radente che illumina da “lume nascosto” (sorgente di luce fuori del campo visivo) è stata pensata, per tante opere del Bernini scultore, immaginata per animare le superfici laterali quali la sala affrescata dal Cortona in cui il dipinto al centro della composizione è, insieme, luce e immagine pittorica senza che l’occhio dell’osservatore sia turbato dal contrasto dei toni. La luce, protagonista assoluta nel legame tra segno illusorio del Cortona e lirico del Bernini, proviene dai sei alti finestroni di cui ben quattro sono d’angolo; questa incide in diagonale le due grandi pareti che diventano conduttori luminosi e che per un sapiente gioco di riflessioni indirette, da corpo e “luce propria” all’affresco cortoniano.

Il progetto complessivo della luce si struttura in veri e propri “effetti” o “artifici,” come per esempio quello all’interno di una scena diurna: un fascio di luce solare pittorico proietta con intensità e brillantezza una croce e i suoi tagli su una superficie muraria.

Questo non esclude l’uso complementare di luci secondarie provenienti da altrove. Gli esempi si possono sommariamente classificare in due categorie: effetti naturalisti ed effetti estetizzanti. Gli effetti veristi ed estetizzanti possono, in certi casi, coniugarsi l’uno apportando il naturalismo e l’altro il sublime. Il risultato di tale concorso è la poetica della luce. L’illuminazione artificiale è stata quindi concepita come la sintesi del realismo barocco e della poetica del “verosimile,” tra effetti luminosi estetizzanti generati da tecnologia a Led che ne esalta la luce propria, ed effetti naturalistici dove proiettori speciali traspongono una poetica mistica e trascendentale attraverso l’uso sorgenti di luce fuori del campo visivo provenienti dall’esterno dei finestroni posti a oriente e che radono in diagonale le pareti che si metamorfizzano in conduttori luminosi, nel continuo gioco delle pressioni esterno-interno.

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