Saul e Davide

quadro_Guercino

Guercino, Giovan Francesco Barbieri (1591-1666)
1646
Olio su tela, cm 147×220
Roma, Gallerie nazionali di Arte Antica di Roma, Palazzo Barberini

Il famoso dipinto di Guercino, realizzato nel 1646 per il cardinale Falconieri, illustra l’episodio biblico narrato nel 1° Libro di Samuele (18, 10), in cui il re Saul, ingelosito dai successi militari di Davide, trionfatore su Golia, e ispirato da uno spirito maligno, cerca di trafiggere il giovane mentre egli intrattiene il sovrano suonando l’arpa. Guercino ha concepito il confronto in un’inquadratura ravvicinata, per meglio sottolineare il contrasto tra le due opposte figure: Saul, imponente con la corona e in armatura, mentre brandisce la lancia, e l’inerme ed esile Davide, armato solo della sua arpa, con la quale pure aveva alleviato le pene del re. Il tema dell’immagine era stato scelto anche in relazione al soggetto del dipinto che faceva da pendant al quadro Barberini, in cui era raffigurato Sansone che rivelava a Dalila il segreto della sua forza sovrumana. La coppia insisteva dunque sulle insidie, le minacce o le lusinghe con cui il maligno mette alla prova gli innocenti, nonché sugli effetti nefasti della gelosia, e forse non senza qualche rifermento alla tormentata carriera politica del committente. D’altra parte, anche il pittore stesso avrebbe potuto riconoscersi in fondo nel motivo familiare dell’invidia e della rivalità, certo comune tra gli artisti dell’epoca, e talvolta espressamente evocato proprio attraverso l’esempio di Saul e Davide, come nelle parole del cardinale Sforza Pallavicino, il quale ricordava che “Similmente i facitori d’opere illustri nel mondo, o elle siano lavori d’arte, o prodezze d’armi, o deliberazioni di prudenza, o ritrovamenti d’ingegno, amano sì d’essere imitati e seguiti, ma non passati” (Arte della perfezion cristiana, 1665).

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